I persiani di Eschilo vengono riscritti in chiave storico-moderna, legando l'opera ai significati della Grande Guerra.
Dal 30 ottobre all’8 novembre 2015, presso la Sala Grande del Teatro Biondo di Palermo è in scena lo spettacolo I Persiani a Caporetto, una riscrittura in chiave storico-moderna della tragedia greca I persiani di Eschilo.
Lo spettacolo riprende dall’originale l’idea per cui in guerra non esistono né vincitori e né vinti, perché la guerra stessa è una sconfitta. La riscrittura, operata dalla regista Roberta Cavosi, si ambienta durante il contesto storico della I guerra mondiale, di cui ricorrono nel 2015 i cento anni dall’inizio, e si sviluppa all’interno di una cucina, simbolo, pare, dell’individualità e della protezione del focolare domestico rispetto alla società.
I personaggi, una cuoca ed un maggiordomo, sostituiscono la funzione del corodell’opera di Eschilo e si interrogano sulla Storia e sul futuro, vacillanti dinnanzi ad un potere sociale che pare non riuscire a far altro che guardare in maniera incapace i fatti svolgersi senza una guida. La trasposizione de I Persiani di Eschilo nella storia della Grande Guerra diventa, così, emblema delle paure e dello smarrimento umano.